Post-apocalittico
Post Apocalittico
Caratteristiche Principali
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Scenario desolato
- Terre bruciate, città in rovina o regioni contaminate fanno da sfondo a una società distrutta o in radicale regressione.
- Le risorse (cibo, acqua, medicine, energia) sono scarse e spesso oggetto di conflitto.
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Società decaduta
- Il collasso di governi o istituzioni crea vuoti di potere; i sopravvissuti formano piccoli gruppi, clan o comunità autosufficienti.
- Possono emergere nuove gerarchie basate sulla forza o su strane credenze religiose/superstiziose.
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Sopravvivenza e Resilienza
- I personaggi devono cavarsela in un mondo ostile, dove la lotta per la sopravvivenza è costante.
- Trovare rifugi sicuri, tecnologie ancora funzionanti o persino acqua potabile diventa una sfida quotidiana.
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Atmosfera cupa e desolante
- Spesso è presente un senso di perdita e malinconia per il mondo “com’era prima” (flashback, ricordi).
- La terra può essere contaminata da radiazioni, virus, mutazioni genetiche o altre minacce invisibili.
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Possibili elementi fantascientifici o fantastici
- Creature mutate, robot abbandonati, virus letali o forme di energia anomala.
- Ciò che un tempo era tecnologia ordinaria può apparire come reliquia misteriosa, venerata o temuta.
Consigli per Metterlo in Scena nell’Improv
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Crea un contesto iniziale chiaro
- Stabilite subito l’evento apocalittico (guerra nucleare, epidemia, catastrofe climatica, invasione aliena, ecc.) e delineate come ha trasformato il mondo.
- Date qualche “regola” sulla sopravvivenza: scarsità di risorse, zone vietate, presenza di nemici o mutanti.
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Fai leva su conflitti morali
- In un mondo in rovina, i personaggi si trovano spesso a dover fare scelte estreme (uccidere per ottenere cibo o salvare la vita di un estraneo?).
- Mettete in evidenza le tensioni tra istinto di sopravvivenza e principi etici.
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Caratterizza l’ambiente attraverso i dettagli
- Bastano pochi accenni: un cartello arrugginito, un edificio semidistrutto, un veicolo abbandonato ricoperto di ruggine, una maschera antigas.
- Anche il modo di parlare e muoversi cambia: gli sguardi sono sospettosi, i corpi stanchi o malati.
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Usa la desolazione come motore narrativo
- Il viaggio verso un luogo “sicuro” o la difesa di un piccolo avamposto possono essere il fulcro dell’improvvisazione.
- Fai emergere la paura del pericolo imminente (risorse finite, infestazioni, bande di razziatori).
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Valorizza la speranza
- Anche se il tono è cupo, di solito il genere prevede un barlume di speranza: un’oasi protetta, una cura, l’incontro con qualcuno che non ha perso la propria umanità.
- Concludere con un piccolo segno di rinascita (un seme che germoglia, un radioso raggio di sole) può dare un finale toccante.
Esempi di Opere Teatrali/Letterarie/Cinematografiche
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Narrativa
- “The Road” di Cormac McCarthy: toni estremamente cupi e minimalisti, seguiamo un padre e un figlio attraverso gli Stati Uniti in rovina.
- “Io sono leggenda” di Richard Matheson: un’epidemia ha trasformato gli umani in creature ostili, il protagonista cerca di sopravvivere tra scienza e disperazione.
- “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury (sebbene più distopico, contiene elementi di società post-collasso culturale).
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Cinema
- “Mad Max” (1979 e seguiti): banditi della strada, benzina come risorsa più preziosa, scenari desertici.
- “28 giorni dopo” (28 Days Later) di Danny Boyle: l’umanità decimata da un virus che scatena una rabbia omicida.
- “La strada” (The Road) tratto dal romanzo di McCarthy, fedele nel riprodurre la desolazione e la disperazione.
- “Io sono leggenda” (2007) con Will Smith: adattamento moderno del romanzo di Matheson.
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Videogiochi (come spunto di ispirazione scenica)
- “Fallout” (saga): ambientazione post-nucleare, humor nero e rovine retrofuturistiche.
- “The Last of Us”: virus fungino che trasforma gli umani in creature aggressive, con grande focus sul rapporto interpersonale.
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Teatro
- Non è un genere largamente rappresentato in teatro, ma ci sono sperimentazioni (a volte amatoriali o di compagnie sperimentali) che portano in scena storie di comunità post-disastro ambientale, utilizzando scenografie minimaliste e un forte lavoro sul corpo e sullo spazio vuoto.
In un’improvvisazione post-apocalittica, l’atmosfera diventa un elemento narrativo fondamentale. Rendete credibile la tensione e le difficoltà della sopravvivenza, senza dimenticare un pizzico di speranza (o disperazione) che caratterizza questo genere. Buon viaggio tra le macerie!