Horror

Caratteristiche Principali

  1. Tensione e paura

    • L’horror mira a suscitare paura, ansia, repulsione o inquietudine. L’effetto può essere ottenuto tramite elementi soprannaturali, psicologici o fisici.
    • La suspense è più importante dell’azione: ciò che non si vede può fare molta più paura di ciò che è mostrato.
  2. Minaccia incombente

    • Un'entità o forza minacciosa incombe sui personaggi: può essere un mostro, uno spirito, un assassino, una casa infestata o... la psiche stessa.
    • Il pericolo può essere esterno (un killer) o interno (impazzimento, possessione, trasformazione).
  3. Personaggi vulnerabili

    • Le vittime dell’horror spesso sono persone comuni, ignare, che vengono trascinate in un incubo da cui non riescono (o non vogliono) fuggire.
    • Altri archetipi tipici: l'investigatore, il superstite, il folle, il bambino sensitivo, lo scettico, l’occultista.
  4. Spazi chiusi o ostili

    • Luoghi isolati, claustrofobici o fuori dal tempo: case abbandonate, boschi, ospedali psichiatrici, scuole di notte, città deserte, sotterranei.
    • Lo spazio diventa parte attiva della tensione narrativa.
  5. Elementi simbolici e tabù

    • L’horror spesso affronta (anche inconsciamente) paure profonde e universali: morte, corpo, solitudine, colpa, traumi, inconscio, religione, sessualità.

Consigli per Metterlo in Scena nell’Improv

  1. Rallenta il ritmo

    • L’horror vive di silenzi, sguardi, sospensioni. Una pausa carica di tensione può “spaventare” più di un urlo improvviso.
    • Gioca con l’attesa: costruisci momenti in cui “sembra” che stia per accadere qualcosa.
  2. Usa il fuori campo

    • Descrivi rumori lontani, oggetti fuori posto, luci che si spengono. Non mostrare subito la minaccia: fai sì che il pubblico (e i personaggi) la immagini.
    • Lo spettatore deve pensare: "Cosa diamine c’è là dietro?"
  3. Crea personaggi realistici

    • La paura è più forte se lo spettatore si identifica: crea figure vere, con relazioni e debolezze credibili.
    • L’orrore ha più impatto quando “rompe” la normalità quotidiana.
  4. Costruisci la mitologia

    • Inventa leggende locali, maledizioni, oggetti misteriosi, diari scritti col sangue, culti antichi. Un tocco di “folklore” dà profondità alla scena.
    • Puoi improvvisare insieme agli altri la costruzione del mistero: ogni scena può aggiungere un dettaglio.
  5. Sfrutta la luce e il suono (anche mimati)

    • Imita suoni (grattamenti, battiti, sussurri), movimenti inquietanti, sguardi fissi nel vuoto.
    • Se lo spazio lo consente, luci basse, torce o buio parziale aiutano moltissimo. Se non è possibile, evocalo con linguaggio corporeo.

Esempi di Opere Teatrali/Letterarie/Cinematografiche

Letteratura

  • “Il giro di vite” di Henry James – Sottile e ambiguo, non sai mai se i fantasmi esistono davvero o sono nella mente della protagonista.
  • “It”, “Shining”, “Carrie” di Stephen King – Paure ancestrali calate in contesti reali, fortemente legati all’infanzia e all’identità.
  • “Dracula” di Bram Stoker – Il classico gotico per eccellenza: castelli, oscurità, sangue, seduzione.
  • “Il richiamo di Cthulhu” di H.P. Lovecraft – Orrore cosmico, in cui l’essere umano si confronta con l’inconoscibile e l’incomprensibile.

Cinema

  • “The Ring” (o l’originale giapponese Ringu): lentezza, atmosfera rarefatta e una minaccia inesorabile.
  • “Hereditary”, “Midsommar” di Ari Aster – Horror psicologico e disturbante, con simbolismo occulto.
  • “The Others” con Nicole Kidman – Suspense, silenzi e rovesciamento finale.
  • “Get Out” e “Nope” di Jordan Peele – Horror con sottotesto sociale, ironico e inquietante allo stesso tempo.
  • “Blair Witch Project” – L’orrore suggerito più che mostrato.
  • “The Babadook” – Mostro reale o incarnazione del dolore psicologico?

Teatro

  • “La casa di Bernarda Alba” di García Lorca – Non è un horror, ma ha un’atmosfera tesa e chiusa che può ispirare scene da “horror psicologico”.
  • Alcuni adattamenti teatrali di Dracula, Frankenstein, The Woman in Black, Psycho hanno dimostrato che anche il palco può terrorizzare.
  • Alcune compagnie usano il teatro immersivo o site-specific per portare il pubblico dentro storie horror (vedi Punchdrunk o Sleep No More).

In improvvisazione, l’horror funziona se crei atmosfera più che effetti.
Sii sottile, gioca con l’inquietudine più che con il terrore, e lascia sempre che ci sia qualcosa di non detto, non visto, non capito fino in fondo.
Perché la paura più profonda... è quella che viene da dentro.

👁️‍🗨️ Buone improv... e sogni inquieti.